Le navi perdute del capitano Franklin by Luigi Guarnieri

Le navi perdute del capitano Franklin by Luigi Guarnieri

autore:Luigi Guarnieri [Guarnieri, Luigi]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858445983
editore: © 2024 Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino


6.

Il viaggio del Polaris

La costa occidentale della Groenlandia apparve all’orizzonte il 27 luglio 1871. Alle tre del mattino il marinaio ventiseienne Noah Hayes – un inesperto contadino dell’Indiana – scrutava con stupore le montagne incappucciate di neve dal ponte del Polaris, ultimo nome in ordine di tempo del bastimento che si era chiamato prima Periwinkle e in seguito Polar World. Hayes apparve molto onorato e sorpreso quando il comandante della spedizione, Charles Francis Hall, dopo lo sbarco sull’isola di Disko gli chiese di accompagnarlo in una passeggiata su per le colline intorno a Godhavn. Era solo l’inizio del viaggio, ma a Hall il clima intorno a lui sembrava ottimo, mentre all’assistente navigatore George Tyson, che venti anni prima era stato accanto all’ufficiale di rotta Sidney Budington nel suo primo viaggio culminato in un naufragio, pareva invece di cogliere segni di tensione non troppo sotterranea fra lo stesso Hall, il medico nonché responsabile scientifico tedesco Emil Bessels e uno degli altri numerosi tedeschi a bordo, il meteorologo Frederick Meyer, che era stato incaricato di occuparsi del giornale di bordo e aveva rifiutato pervicacemente la nuova incombenza.

C’erano saltuari contrasti anche con Sidney Budington, il caro vecchio amico di Hall, accusato di alleggerire senza permesso lo stock di liquori, zucchero e cioccolato. Quando la nave appoggio Congress arrivò nella baia di Disko, il roccioso capitano Davenport riportò un po’ di calma e di disciplina sul Polaris; dopo aver imbarcato il dottor R. W. D. Bryan, astronomo e cappellano, la nave ripartí il 17 agosto per approdare a Upernavik. Qui Hall sperava di arruolare Hans Hendrik, l’Inuk groenlandese che era stato nell’Artico con Elisha Kent Kane fra il 1853 e il 1855, e poi con Isaac Hayes nel 1860-61. Certo, Hendrik aveva abbandonato la spedizione Kane al suo destino per una Inuk, ma secondo Hall la sua esperienza poteva essere ugualmente di grande aiuto. Hendrik, però, non era a Upernavik bensí a Proven, 80 chilometri piú a nord. Il primo ufficiale Hubbard Chester, già con Hall sulla Monticello, andò a prenderlo con una barca, gli offrí un salario di trecento sterline all’anno e tornò indietro con lo stesso Hendrik, sua moglie Merkut, i tre figli e un branco di cani con relativi cuccioli. Ad accoglierli trovarono il secondo ufficiale, William Morton, che aveva preso parte a entrambe le spedizioni di Elisha Kent Kane e diciassette anni prima, su una slitta trainata dai cani, aveva raggiunto Capo Constitution, nel canale di Kennedy, insieme allo stesso Hendrik. Morton però era cosí invecchiato che Hendrik all’inizio non lo riconobbe nemmeno. Dopodiché il Polaris fece scalo nell’isoletta di Kingittoq perché Hall voleva comprare altri cani, ma nessuno si degnò di venderglieli; e poi a Tasiussaq per tentare di convincere, senza successo, un groenlandese di nome Jensen, che era stato nell’Artico con Hayes, a prendere parte alla spedizione. Jensen rifiutò, ma in compenso riuscí a sbolognare a Hall una mezza dozzina di cani a un prezzo scandalosamente alto.

Siccome il barone svedese Frederick Von Otter, a capo di una missione



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